Thursday, March 10, 2011

Basta ginnastica!

Ebbene sì, mi sono arreso — a cosa? Non lo so: alla stanchezza, alla fatica? No: era bello far fatica almeno due volte alla settimana. Mi piace usare e affaticare il mio corpo. (Nota a margine: forse dovrei cambiar lavoro. Ogni tanto ci penso. Ma forse è un po' tardi per cominciare a fare un lavoro di tipo fisico-manuale. Eppure...)

Che io mi sia arreso alla primavera? Ma la primavera non dovrebbe essere quella stagione che più di altre, nell'avvicendarsi delle stagioni e dei sentimenti meteoropatici, ci incoraggia a uscire di casa e gustare nuovamente il nostro proprio sudore («bleah!» direbbe Calvin)?

Credo che il motivo sia una certa stanchezza rispetto alla ripetitività (sempre le stesse routine, gli stessi movimenti: riscaldamento, stretching, aerobico o muscolare, esercizi a terra, addominali a iosa, ancora stretching a terra), e all'evidenza (che si ripresenta candida a ogni anno che frequento il medesimo corso) che nessuno dei miei compagni e delle compagne di ginnastica mostra il minimo interesse a costruire, approfondire una relazione personale, legami umani (o anche disumani).

Eppure pensavo di essere relativamente normale — sempre che "normale" sia una qualità desiderabile o positiva, il che non è detto. A meno che non siano "gli altri" a non essere normali, ah ah ah.

Insomma, la scorsa settimana sono andato a ginnastica solo una volta (giovedì); oggi si sarebbe dovuto ricominciare dopo la pausa carnevalesca, ma io non mi sono presentato all'appello. Invece — guarda un po' che cretinate — sono andato a scuola a stampare e fotocopiare una cosa per domani.

Penso che sposterò l'attività fisica dalla sera al pomeriggio. Nelle settimane scorse sono andato sempre più spesso a camminare in montagna: il tempo è stato fantastico. E tirerò fuori dalla naftalina i Rollerblade. Ciclabile, aspettami! Peccato che andrò da solo. Peccato, peccatone...

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