Sunday, June 21, 2009

Una domenica tra Ponteacco e Castelmonte

Stamattina ci siamo alzati come veniva, ma non tardi: quando vai a dormire presto e dormi bene in un posto tranquillo, la luce del giorno ti dà l'ispirazione di alzarti. Abbiamo fatto il caffè, e abbiamo mangiato la focaccia dataci ieri da zia Emma e anche un po' di macedonia del viaggio.

Dopo colazione, due passi dietro casa fino alla chiesetta di Ponteacco. È sopra il paese, lontana dalle case. Mamma ricorda che da ragazza, le donne salivano coi tacchi a spillo e le calze di nylon con la riga. Quando si arrivava in cima, i maschi si erano già piazzati in semicerchio fuori, davanti alla chiesa e le giovani sapevano di dover passare elegantemente anche se erano accaldate dalla salita. I maschi le guardavano, le soppesavano. La riga, quando c'era, doveva essere ben dritta. Mi son venute in mente le giovani manze nella stalla dei Manig.

Davanti e sui fianchi della chiesa hanno tagliato l'erba con un trattore. Anche sul sentiero cresce l'erba. Si vede che non passa mai nessuno. Ci sono le zanzarine tigre in caccia, meglio muoversi.

Abbiamo fatto un salto a Pulfero e a Loch/Linder. Abbiamo comperato una focaccia e strucchi dal Cedarmas, poi abbiamo percorso il ponte per vedere da vicino l'albergo "Alla trota", dov'ero stato un paio d'anni fa con Emanuela. Il ponte è basso sul Natisone e non fa paura come quello che porta a Cras. Là dove sotto l'albergo i pescatori scendono al fiume, una lapide posta dagli amici ricorda Gianni Gianneschi, morto il 9 giugno del 2007. Due anni fa.

Alle dieci e mezza siamo arrivati da zia Emma. Gli zii Piva erano già arrivati e c'era anche Luca. Poi siamo partiti con due macchine per Castelmonte. Io dico che zio Romeo ha fatto tutta la salita in prima. Là sembrava che per la messa fosse già tardi, così le zie non sono neanche salite; però papà era già partito in quarta senza aspettare nessuno. Io l'ho cercato per tutto il monastero inutilmente, son sceso dov'erano le zie con la mamma e poi sono risalito e ho rifatto il giro con nessun risultato. Avevo già sbirciato nella chiesa, ma era strapiena, e papà non era in vista. Mamma disse che papà, essendo duro d'orecchi, doveva essersi messo davanti per sentire meglio e io alla fine mi arresi, e mi fermai fuori per aspettarlo.

Quando la messa finì, papà arrivò e scendemmo assieme al parcheggio. Poi si decise di mangiare all'agriturismo a Cialle e ci avviammo.

All'agriturismo abbiamo mangiato semplice, proprio come promesso: "cucina casalinga". Poi siamo risaliti in macchina per tornare a Castelmonte e io ho scritto queste quattro righe mentre aspettavo fuori dalla messa.