Friday, December 2, 2011
Sunday, September 4, 2011
Bloggare
Ho saputo che una persona che non fa parte delle mie conoscenze avrebbe googlato il mio nome e cognome, sarebbe approdato su questo mio blog, avrebbe letto qualche post e avrebbe commentato (non tra sé e sé bensì a voce, di fronte a altri) che ho scritto un sacco di scemenze. Pare che questa persona abbia anche espresso altri commenti poco lusinghieri su di me.
Mi trovo dunque a riflettere, a ripensare il senso del mio rapporto col "web 2.0".
Nella mia esperienza di vita (finora) il "web 2" è un nuovo modo meraviglioso di rimanere in qualche modo in contatto con le persone che conosciamo; credo anzi che esso ci metta a disposizione nuovi modi di entrare in contatto con persone che non conosciamo (e che anzi non conosceremo mai; o che molto probabilmente non conosceremmo mai altrimenti).
Uso il web non solo come consumatore di informazioni, bensì anche come produttore di contenuti fin dai tempi del "web 1": già nel 1996 feci i miei primi esperimenti in html, e nel 1997 acquistai il mio primo scanner a pellicola per postare pagine che contenevano le mie fotografie.
Quando tra il 1995 e il 1996 il web "esplose" anche in Italia (ve li ricordate i modem a 56K di allora?), le cose che mi colpirono di più e più piacevolmente furono le fotografie di paesaggi lontani, di città e persone in altri Paesi, in altri continenti. Mi sembrò meraviglioso che persone qualsiasi — semplici cittadini come me — condividessero con altri e con me le fotografie fatte: luoghi, edifici, visi, situazioni, stupori; e molta normalità, persino da luoghi che rispetto a me sono estremamente esotici.
Volli anch'io partecipare a questo nuovo scambio culturale tra esseri umani: scambio di informazioni visive, partecipazione di vedute, coinvolgimento in esperienze personali nel mondo, nella natura, nella società. Iniziai postando fotografie che scattavo durante le mie passeggiate e escursioni attorno al lago di Garda, poi mi allargai all'Alto Adige (Vipiteno), fino a includere negli ultimi anni (e con altri strumenti di condivisione) i miei viaggi all'estero. Sempre cercando semplicemente di immaginare cosa fosse più "tipico" e unico di ogni esperienza, e cosa avrebbe potuto affascinare e incuriosire maggiormente lo spettatore.
Negli ultimi anni la parte di web 2 che mi pare cresciuta maggiormente è il pianeta dei blog, e anche lì sto cercando di produrre qualcosa di mio — per quanto sporadico, occasionale, umorale, asistematico, erratico.
In genere immagino di scrivere piccoli contributi che potrebbero interessare i miei pochi amici e conoscenti che volessero sapere "come mi sta andando" e di cosa si occupa la mia mente. Non penserei mai che un perfetto estraneo — una persona a me sconosciuta — potesse trarre un malsano divertimento da una lettura malevola dei miei piccoli "messaggi in bottiglia".
Come è possibile che qualcuno possa trarre gioia da una ricerca di informazioni su di me, il cui unico risultato inteso fosse quello di osservarmi e poi espormi in cattiva luce? Chi può volermi osservare nascostamente per trarre godimento dallo "sputtanarmi" di fronte a altri? E non capisco: "sputtanarmi" per cosa? Ho forse espresso pensieri particolarmente sciocchi, o meritevoli di scherno?
Credo di avere il diritto di raccontare pubblicamente qualcosa di me senza che individui animati da interessi morbosi mi spiino con l'unico scopo di scoprire e rivelare e sottolineare eventuali miei punti deboli, per pormi in cattiva luce davanti a altri, per mettermi così in imbarazzo, per ridere alle mie spalle di piccole confessioni innocenti.
Credo che una certa curiosità morbosa e meschina possa implicitamente mettere in cattiva luce — e esporre al pubblico ludibrio — unicamente il soggetto attivo della curiosità, cioè il voyeur maligno e pettegolo.
Amico, accetta un consiglio bonario e molto umano: fatti una vera vita; coltiva qualche interesse spirituale meno meschino; cerca di vedere il buono che c'è nel "prossimo tuo" e non dimenticare mai la trave che è nel tuo occhio. Ricordati che le persone a cui confidi le tue piccole osservazioni malevole e meschine non saranno MAI amiche tue, per il semplicissimo fatto che sempre temeranno che la tua malevolenza e la tua meschinità possano esercitarsi un giorno su di loro (e questo sicuramente succederà).
Buona notte a tutti.
Mi trovo dunque a riflettere, a ripensare il senso del mio rapporto col "web 2.0".
Nella mia esperienza di vita (finora) il "web 2" è un nuovo modo meraviglioso di rimanere in qualche modo in contatto con le persone che conosciamo; credo anzi che esso ci metta a disposizione nuovi modi di entrare in contatto con persone che non conosciamo (e che anzi non conosceremo mai; o che molto probabilmente non conosceremmo mai altrimenti).
Uso il web non solo come consumatore di informazioni, bensì anche come produttore di contenuti fin dai tempi del "web 1": già nel 1996 feci i miei primi esperimenti in html, e nel 1997 acquistai il mio primo scanner a pellicola per postare pagine che contenevano le mie fotografie.
Quando tra il 1995 e il 1996 il web "esplose" anche in Italia (ve li ricordate i modem a 56K di allora?), le cose che mi colpirono di più e più piacevolmente furono le fotografie di paesaggi lontani, di città e persone in altri Paesi, in altri continenti. Mi sembrò meraviglioso che persone qualsiasi — semplici cittadini come me — condividessero con altri e con me le fotografie fatte: luoghi, edifici, visi, situazioni, stupori; e molta normalità, persino da luoghi che rispetto a me sono estremamente esotici.
Volli anch'io partecipare a questo nuovo scambio culturale tra esseri umani: scambio di informazioni visive, partecipazione di vedute, coinvolgimento in esperienze personali nel mondo, nella natura, nella società. Iniziai postando fotografie che scattavo durante le mie passeggiate e escursioni attorno al lago di Garda, poi mi allargai all'Alto Adige (Vipiteno), fino a includere negli ultimi anni (e con altri strumenti di condivisione) i miei viaggi all'estero. Sempre cercando semplicemente di immaginare cosa fosse più "tipico" e unico di ogni esperienza, e cosa avrebbe potuto affascinare e incuriosire maggiormente lo spettatore.
Negli ultimi anni la parte di web 2 che mi pare cresciuta maggiormente è il pianeta dei blog, e anche lì sto cercando di produrre qualcosa di mio — per quanto sporadico, occasionale, umorale, asistematico, erratico.
In genere immagino di scrivere piccoli contributi che potrebbero interessare i miei pochi amici e conoscenti che volessero sapere "come mi sta andando" e di cosa si occupa la mia mente. Non penserei mai che un perfetto estraneo — una persona a me sconosciuta — potesse trarre un malsano divertimento da una lettura malevola dei miei piccoli "messaggi in bottiglia".
Come è possibile che qualcuno possa trarre gioia da una ricerca di informazioni su di me, il cui unico risultato inteso fosse quello di osservarmi e poi espormi in cattiva luce? Chi può volermi osservare nascostamente per trarre godimento dallo "sputtanarmi" di fronte a altri? E non capisco: "sputtanarmi" per cosa? Ho forse espresso pensieri particolarmente sciocchi, o meritevoli di scherno?
Credo di avere il diritto di raccontare pubblicamente qualcosa di me senza che individui animati da interessi morbosi mi spiino con l'unico scopo di scoprire e rivelare e sottolineare eventuali miei punti deboli, per pormi in cattiva luce davanti a altri, per mettermi così in imbarazzo, per ridere alle mie spalle di piccole confessioni innocenti.
Credo che una certa curiosità morbosa e meschina possa implicitamente mettere in cattiva luce — e esporre al pubblico ludibrio — unicamente il soggetto attivo della curiosità, cioè il voyeur maligno e pettegolo.
Amico, accetta un consiglio bonario e molto umano: fatti una vera vita; coltiva qualche interesse spirituale meno meschino; cerca di vedere il buono che c'è nel "prossimo tuo" e non dimenticare mai la trave che è nel tuo occhio. Ricordati che le persone a cui confidi le tue piccole osservazioni malevole e meschine non saranno MAI amiche tue, per il semplicissimo fatto che sempre temeranno che la tua malevolenza e la tua meschinità possano esercitarsi un giorno su di loro (e questo sicuramente succederà).
Buona notte a tutti.
Thursday, March 10, 2011
Madrid
La puntata a Madrid è stata molto bella. È stato un colpo di testa: dopo anni di pantofolite (legati strettamente alle mie vicende murarie e sventure affettive), vista la bella esperienza dell'estate scorsa (Scozia e poi città tedesche del Baltico) ho deciso all'ultimissimo momento di non passare i tre giorni scorsi di vacanza scolastica (lunedì, martedì e mercoledì) a casa.
Ho guardato i prezzi di Ryanair in partenza da Verona, Bergamo e Bologna e i prezzi degli alberghi su Booking.com per le destinazioni europee: da Londra a Atene, da Bruxelles a Granada. E alla fine ho scelto Madrid come compromesso più economico.
A Madrid ho preso alla fine un alberghetto che mi offriva tre notti a 99€ (33€ per notte); e sono partito da Verona domenica alle 19.25, poi da Madrid mercoledì al ritorno alle 16.35.
Sono stato molto contento dell'albergo, che in realtà era (è) un appartamento grande, completamente ristrutturato e trasformato in "albergo" senza colazione. In pieno centro ma silenziosissimo, carino, funzionale, pulitissimo.
Da consigliare assolutamente!
Ho visitato tutta la città a piedi: ho sprecato i 13€ dell'abbonamento turistico da tre giorni fatto alla macchinetta all'uscita dell'aeroporto. Ma del resto, che ci va a fare sui mezzi pubblici uno che per sbaglio (è successo con Niccolò Celentano sabato 26 febbraio) esce per una passeggiatina rilassante in compagnia e poi cammina in 40-90 cm di neve (ovviamente senza racchette da neve :-D ) per sette ore filate?
Altro gesto di ottimismo sfrenato: fermarsi a Madrid per tre giorni tre e comperare l'ingresso cumulativo per il Prado, il Reina Sophia e il Thyssen-Bornemisza. Che scemo! Be', sono "costretto" a tornare in città entro il 31 dicembre di quest'anno per riuscire a usare l'ingresso al Thyssen, ah ah ah.
A proposito: ho dovuto sganciare 10€ a parte per accedere alla meravigliosa mostra dedicata al mio amato Teilhard de Chardin. Ma ne è valsa la pena. Peccato che dopo Chardin (fino al 29 maggio!) tutti i Veronese, Vecellio, Velazquez, Goya e compagnia cantante mi sembravano insulsi :-D
Ovviamente ho visto così tanti quadri che ora mi escono dagli occhi. Peccato: nei mesi scorsi era stato così bello occupare i finesettimana andando a vedere il Caravaggio "riprodotto" a Milano (Palazzo della Ragione), il volto dell’Ottocento ("Da Canova a Modigliani") a Padova (Palazzo Zabarella), Hieronymus Bosch a Venezia (Palazzo Grimani in Santa Maria Formosa, io ovviamente ero capitato al Palazzo Grimani sbagliato, quello che in Calle Grimani ospita la Corte dei Conti, mentre il palazzo bellissimo e appena finito di restaurare è quello in Ramo Grimani — che tristezza, a quarantacinque anni suonati non conoscere la veneziana differenza tra un ramo e una calle :-D )...
Mi sa che ora dovrò fare una "pausa artistica" e dedicarmi a altre cose. Pensiero buffo: mi dispiacerà molto se non potrò presto tornare a Venezia per gustare le deliziose frittelle veneziane. Ah, la cultura. Ah, l'arte ;-)
Ho guardato i prezzi di Ryanair in partenza da Verona, Bergamo e Bologna e i prezzi degli alberghi su Booking.com per le destinazioni europee: da Londra a Atene, da Bruxelles a Granada. E alla fine ho scelto Madrid come compromesso più economico.
A Madrid ho preso alla fine un alberghetto che mi offriva tre notti a 99€ (33€ per notte); e sono partito da Verona domenica alle 19.25, poi da Madrid mercoledì al ritorno alle 16.35.
Sono stato molto contento dell'albergo, che in realtà era (è) un appartamento grande, completamente ristrutturato e trasformato in "albergo" senza colazione. In pieno centro ma silenziosissimo, carino, funzionale, pulitissimo.
Da consigliare assolutamente!
Ho visitato tutta la città a piedi: ho sprecato i 13€ dell'abbonamento turistico da tre giorni fatto alla macchinetta all'uscita dell'aeroporto. Ma del resto, che ci va a fare sui mezzi pubblici uno che per sbaglio (è successo con Niccolò Celentano sabato 26 febbraio) esce per una passeggiatina rilassante in compagnia e poi cammina in 40-90 cm di neve (ovviamente senza racchette da neve :-D ) per sette ore filate?
Altro gesto di ottimismo sfrenato: fermarsi a Madrid per tre giorni tre e comperare l'ingresso cumulativo per il Prado, il Reina Sophia e il Thyssen-Bornemisza. Che scemo! Be', sono "costretto" a tornare in città entro il 31 dicembre di quest'anno per riuscire a usare l'ingresso al Thyssen, ah ah ah.
A proposito: ho dovuto sganciare 10€ a parte per accedere alla meravigliosa mostra dedicata al mio amato Teilhard de Chardin. Ma ne è valsa la pena. Peccato che dopo Chardin (fino al 29 maggio!) tutti i Veronese, Vecellio, Velazquez, Goya e compagnia cantante mi sembravano insulsi :-D
Ovviamente ho visto così tanti quadri che ora mi escono dagli occhi. Peccato: nei mesi scorsi era stato così bello occupare i finesettimana andando a vedere il Caravaggio "riprodotto" a Milano (Palazzo della Ragione), il volto dell’Ottocento ("Da Canova a Modigliani") a Padova (Palazzo Zabarella), Hieronymus Bosch a Venezia (Palazzo Grimani in Santa Maria Formosa, io ovviamente ero capitato al Palazzo Grimani sbagliato, quello che in Calle Grimani ospita la Corte dei Conti, mentre il palazzo bellissimo e appena finito di restaurare è quello in Ramo Grimani — che tristezza, a quarantacinque anni suonati non conoscere la veneziana differenza tra un ramo e una calle :-D )...
Mi sa che ora dovrò fare una "pausa artistica" e dedicarmi a altre cose. Pensiero buffo: mi dispiacerà molto se non potrò presto tornare a Venezia per gustare le deliziose frittelle veneziane. Ah, la cultura. Ah, l'arte ;-)
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Basta ginnastica!
Ebbene sì, mi sono arreso — a cosa? Non lo so: alla stanchezza, alla fatica? No: era bello far fatica almeno due volte alla settimana. Mi piace usare e affaticare il mio corpo. (Nota a margine: forse dovrei cambiar lavoro. Ogni tanto ci penso. Ma forse è un po' tardi per cominciare a fare un lavoro di tipo fisico-manuale. Eppure...)
Che io mi sia arreso alla primavera? Ma la primavera non dovrebbe essere quella stagione che più di altre, nell'avvicendarsi delle stagioni e dei sentimenti meteoropatici, ci incoraggia a uscire di casa e gustare nuovamente il nostro proprio sudore («bleah!» direbbe Calvin)?
Credo che il motivo sia una certa stanchezza rispetto alla ripetitività (sempre le stesse routine, gli stessi movimenti: riscaldamento, stretching, aerobico o muscolare, esercizi a terra, addominali a iosa, ancora stretching a terra), e all'evidenza (che si ripresenta candida a ogni anno che frequento il medesimo corso) che nessuno dei miei compagni e delle compagne di ginnastica mostra il minimo interesse a costruire, approfondire una relazione personale, legami umani (o anche disumani).
Eppure pensavo di essere relativamente normale — sempre che "normale" sia una qualità desiderabile o positiva, il che non è detto. A meno che non siano "gli altri" a non essere normali, ah ah ah.
Insomma, la scorsa settimana sono andato a ginnastica solo una volta (giovedì); oggi si sarebbe dovuto ricominciare dopo la pausa carnevalesca, ma io non mi sono presentato all'appello. Invece — guarda un po' che cretinate — sono andato a scuola a stampare e fotocopiare una cosa per domani.
Penso che sposterò l'attività fisica dalla sera al pomeriggio. Nelle settimane scorse sono andato sempre più spesso a camminare in montagna: il tempo è stato fantastico. E tirerò fuori dalla naftalina i Rollerblade. Ciclabile, aspettami! Peccato che andrò da solo. Peccato, peccatone...
Che io mi sia arreso alla primavera? Ma la primavera non dovrebbe essere quella stagione che più di altre, nell'avvicendarsi delle stagioni e dei sentimenti meteoropatici, ci incoraggia a uscire di casa e gustare nuovamente il nostro proprio sudore («bleah!» direbbe Calvin)?
Credo che il motivo sia una certa stanchezza rispetto alla ripetitività (sempre le stesse routine, gli stessi movimenti: riscaldamento, stretching, aerobico o muscolare, esercizi a terra, addominali a iosa, ancora stretching a terra), e all'evidenza (che si ripresenta candida a ogni anno che frequento il medesimo corso) che nessuno dei miei compagni e delle compagne di ginnastica mostra il minimo interesse a costruire, approfondire una relazione personale, legami umani (o anche disumani).
Eppure pensavo di essere relativamente normale — sempre che "normale" sia una qualità desiderabile o positiva, il che non è detto. A meno che non siano "gli altri" a non essere normali, ah ah ah.
Insomma, la scorsa settimana sono andato a ginnastica solo una volta (giovedì); oggi si sarebbe dovuto ricominciare dopo la pausa carnevalesca, ma io non mi sono presentato all'appello. Invece — guarda un po' che cretinate — sono andato a scuola a stampare e fotocopiare una cosa per domani.
Penso che sposterò l'attività fisica dalla sera al pomeriggio. Nelle settimane scorse sono andato sempre più spesso a camminare in montagna: il tempo è stato fantastico. E tirerò fuori dalla naftalina i Rollerblade. Ciclabile, aspettami! Peccato che andrò da solo. Peccato, peccatone...
Friday, March 4, 2011
Things, feelings. Life must go on. Of course (di corsa).
Io guardo l'elefantino
La vita purtroppo continua, e non ci risparmia. Soprattutto i nostri sbagli.
Così cerchi di reinventarti, di guardare in avanti; ma la nostra vita sono i nostri ricordi.
Nel mio caso i ricordi sono tutto me stesso.
Mi rendo conto ogni giorno di più che devo investire maggiormente sui ricordi, i miei ricordi. Del resto, più riguardo ciò che mi circonda e meglio riesco a focalizzare i significati che le cose si portano dentro.
L'elefantino mi guarda
E allora devo prestare molta attenzione alle cose di cui mi circondo: le cose mi ricordano storie, e persone. Persone importanti.
Le persone sono importanti, e le storie sono tutto: tutta la nostra vita.
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