Wednesday, July 8, 2009

Quiet desperation

Sto tornando alle origini? Sentii queste rime per la prima volta a diciassette anni e rimasi fulminato. Be', dopo che hai sentito i Pink Floyd nulla può più stupirti. I loro dischi mi svegliarono alla vita: per la prima volta qualcuno diceva esattamente quello che sentivo dentro. E mai più dopo di loro ho trovato qualcun altro che dicesse le cose fondamentali della vita con tanta dolente potenza, coerenza e semplicità (matter-of-factness, avrebbe detto Beppe Fenoglio ;-)

Hanging on in quiet desperation is the English way.
The time is gone, the song is over,
Thought I'd something more to say.


Musicalmente parlando, prima di incontrare i PF ero dormiente.


Maramao, perché sei morto?


Time (Pink Floyd)
Ticking away the moments that make up a dull day,
You fritter and waste the hours in an offhand way.
Kicking around on a piece of ground in your hometown
Waiting for someone or something to show you the way.


Pane e vin non ti mancava


Tired of lying in the sunshine staying home to watch the rain,
You are young and life is long and there is time to kill today.
And then one day you find ten years have got behind you
No one told you when to run, you missed the starting gun.


L'insalata era nell'orto


So you run and you run to catch up with the sun but it's sinking,
Racing around to come up behind you again.
The sun is the same in a relative way but you're older,
Shorter of breath and one day closer to death.


Una casa avevi tu


Every year is getting shorter never seem to find the time;
Plans that either come to naught or half a page of scribbled lines.
Hanging on in quiet desperation is the English way.
The time is gone, the song is over,
Thought I'd something more to say.


Maramao, perché sei morto?

(Mason, Waters, Wright, Gilmour 1973 "The dark side of the moon")

Sunday, June 21, 2009

Una domenica tra Ponteacco e Castelmonte

Stamattina ci siamo alzati come veniva, ma non tardi: quando vai a dormire presto e dormi bene in un posto tranquillo, la luce del giorno ti dà l'ispirazione di alzarti. Abbiamo fatto il caffè, e abbiamo mangiato la focaccia dataci ieri da zia Emma e anche un po' di macedonia del viaggio.

Dopo colazione, due passi dietro casa fino alla chiesetta di Ponteacco. È sopra il paese, lontana dalle case. Mamma ricorda che da ragazza, le donne salivano coi tacchi a spillo e le calze di nylon con la riga. Quando si arrivava in cima, i maschi si erano già piazzati in semicerchio fuori, davanti alla chiesa e le giovani sapevano di dover passare elegantemente anche se erano accaldate dalla salita. I maschi le guardavano, le soppesavano. La riga, quando c'era, doveva essere ben dritta. Mi son venute in mente le giovani manze nella stalla dei Manig.

Davanti e sui fianchi della chiesa hanno tagliato l'erba con un trattore. Anche sul sentiero cresce l'erba. Si vede che non passa mai nessuno. Ci sono le zanzarine tigre in caccia, meglio muoversi.

Abbiamo fatto un salto a Pulfero e a Loch/Linder. Abbiamo comperato una focaccia e strucchi dal Cedarmas, poi abbiamo percorso il ponte per vedere da vicino l'albergo "Alla trota", dov'ero stato un paio d'anni fa con Emanuela. Il ponte è basso sul Natisone e non fa paura come quello che porta a Cras. Là dove sotto l'albergo i pescatori scendono al fiume, una lapide posta dagli amici ricorda Gianni Gianneschi, morto il 9 giugno del 2007. Due anni fa.

Alle dieci e mezza siamo arrivati da zia Emma. Gli zii Piva erano già arrivati e c'era anche Luca. Poi siamo partiti con due macchine per Castelmonte. Io dico che zio Romeo ha fatto tutta la salita in prima. Là sembrava che per la messa fosse già tardi, così le zie non sono neanche salite; però papà era già partito in quarta senza aspettare nessuno. Io l'ho cercato per tutto il monastero inutilmente, son sceso dov'erano le zie con la mamma e poi sono risalito e ho rifatto il giro con nessun risultato. Avevo già sbirciato nella chiesa, ma era strapiena, e papà non era in vista. Mamma disse che papà, essendo duro d'orecchi, doveva essersi messo davanti per sentire meglio e io alla fine mi arresi, e mi fermai fuori per aspettarlo.

Quando la messa finì, papà arrivò e scendemmo assieme al parcheggio. Poi si decise di mangiare all'agriturismo a Cialle e ci avviammo.

All'agriturismo abbiamo mangiato semplice, proprio come promesso: "cucina casalinga". Poi siamo risaliti in macchina per tornare a Castelmonte e io ho scritto queste quattro righe mentre aspettavo fuori dalla messa.

Thursday, June 18, 2009

Quasi fuori

Stamattina ho completato (spero) una delle parti più odiose e odiate del nostro lavoro: la compilazione della cartaccia.

Dunque ora decido di festeggiare. Essendo mezzogiorno, preparerò il pranzo (urca, che festa). No, scherzo: per premiarmi, ho ricominciato a pasticciare sui miei blog (urca, che premio).

Ah, ecco: me la pranzo in santa pace (la pace di colui che ha presentato l'odiosa, sudata cartaccia) ascoltando Last.fm. Che bazza! Ora sto ascoltando Steve Reich e Ludovico Einaudi e la cosa mi rende proprio felice—per quel che posso essere felice in questa situazione :-(